Durante la guerra in Iraq, numerosi esperti mondiali chiesero ed ottennero che il Museo Nazionale di Baghdad fosse protetto e preservato. Questa grande richiesta portò a misure eccezionali adottate dal comando militare americano che dispose un cordone di protezione intorno al Museo stesso, allo scopo di tenere lontani eventuali sciacalli. Ma evidentemente ciò non bastò, tant’è vero che tra l’8 ed il 12 aprile 2003 lo stesso, ed in concomitanza altri musei della regione, fu(rono) assalito(i) e saccheggiato(i), da un numeroso gruppo di persone coordinate tra di loro e ben attrezzate. Sicuramente fu un attacco ben organizzato, anche per il fatto che pare che tutti gli assalitori erano dotati di un auricolare collegato ad una ricetrasmittente. La cosa strana fu che nonostante l’imponente sistema di difesa messo su dagli americani non venne sparato nemmeno un colpo, ma ancor più strano fu il fatto che i saccheggiatori ignorarono, ed in parte distrussero, migliaia di reperti di inestimabile valore, e pronti solo ad essere presi, ma si concentrarono solo ad alcune casse di reperti custodite nei sotterranei dei musei, e per entrarne in possesso abbatterono pareti in cemento armato e forzarono porte blindate in alcuni casi con l’uso di lance termiche!
La domanda da porsi sono:
1) Chi erano questo gruppo di “sciacalli” fin troppo ben organizzato?
2) Quale regia può coordinare una simile azione in un territorio di guerra?
3) Perché furono ignorati reperti di alto valore economico più facili da prendere e si sono interessati solo al contenuto di alcune casse in posti di difficile accesso?
4) Cosa contenevano queste casse di cosi importante?
5) Perché il cordone di sicurezza americano non ha funzionato?
Secondo alcune teorie queste casse contenevano reperti che provavano la reale presenza degli Anunnaki in territorio iracheno, reperti cosi “sconvolgenti” che avrebbero cambiato la storia come tutti la conosciamo, ma che al dire il vero in pochi ormai crediamo.
Giuseppe Oliva – Team Mistery Hunters
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