I misteri dell’Abbazia di Santa Maria di Lucedio

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Un’abbazia,un cimitero oggi semisepolto dalla vegetazione. Un protagonista temuto,il diavolo. L’abbazia è quella di Lucedio, costruita nel 1123 da alcuni monaci cistercensi,provenienti dalla Francia,e che si stabilirono nelle terre del vercellese per costruirvi la chiesa.

Il nome sembrerebbe tranquillizzante, Lucedio, ovvero Luce di Dio; eppure per secoli è stata guardata con timore reverenziale, per i fatti che accaddero a fine 1700, e che videro protagonisti i monaci dell’abbazia e le novizie di un convento la vicino. La storia è ammantata di leggenda, come sempre accade quando il protagonista è l’angelo ribelle, il diavolo, ma ha di sicuro una componente storica ben precisa, che vedremo più avanti. Narra la leggenda che una notte, sul finire del 1685, un gruppo di donne, forse streghe, improvvisò un sabba; durante la veglia attorno al fuoco, il signore del male si presentò, impossessandosi delle menti e dei corpi di alcune di loro.

Contemporaneamente, nel vicino convento molte novizie ebbero incubi e sogni terribili, in cui il demonio le costringeva ad atti abominevoli; la possessione diabolica si estese ai loro corpi e di là, come un contagio, arrivò fino agli abati di Lucedio. Sempre la leggenda narra che monache e preti dettero il via ad una serie impressionante di orge, nelle quali c’era sesso a volontà, e che culminarono anche con sacrifici umani. Gli abati divennero, nel corso degli anni, un autentico incubo per le popolazioni vicine; si trasformarono in sadici carnefici, condannando a morte innocenti, donne e bambine.

Fino a quando le voci dell’indegno comportamento dei frati non giunsero in Vaticano.
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Papa Pio IX diede ordine di secolarizzare l’abbazia, di disperdere i monaci e di sigillare il tutto.

Impressionante la serie delle accuse mosse ai frati: si andava dal satanismo allo stupro, alla pedofilia, attraverso messe nere, tortura ed abusi sessuali di ogni genere. C’è, per onor di cronaca, da riportare l’altra campana. Alcuni storici suggeriscono che le accuse furono mosse ad arte; i frati, infatti, attraverso donazioni ed eredità, erano diventati ricchissimi.
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E il denaro era ovviamente preda ambita. Comunque sia andata, da quel momento, precisamente dal 1784, iniziarono a girare voci, alcune delle quali francamente molto fantasiose; una molto diffusa raccontava che un manipolo di esorcisti era riuscito ad imprigionare il demone responsabile del caos scoppiato nel convento delle novizie e nell’abbazia. Dopo una dura battaglia con il rappresentante delle forze del male, gli esorcisti erano riusciti ad imprigionare il demone,e lo avevano sigillato in una cripta sotterranea, vegliato dai corpi degli unici abati che non erano stati colpiti dalla possessione diabolica.

Non ci sono dati storici precisi, tranne qualche documento (almeno quelli consultabili) che parlano di sfuggita di questi avvenimenti.

Intorno all’abbazia, sono frequenti nebbie anomale, che però secondo gli esperti non costituiscono un mistero, vista la presenza, nei dintorni, di corsi d’acqua e di falde sotterranee, che hanno dato il via ad intense coltivazioni di riso, risaie che spiegherebbero l’insorgere improvviso delle nebbie.

Tra le tante storie e leggende che si muovono attorno a questi luoghi vi è quella della colonna presente nella sala del capitolo; la fantasia popolare attribuisce alla colonna la capacità di piangere, conseguenza degli antichi orrori a cui assistette.screenshot.40
La verità è piuttosto semplice, ed è legata alla particolare natura della pietra da cui è composta, che presenta particolari caratteristiche di porosità, che le permettono di far salire, per capillarità, l’acqua che scorre sotto di essa.

Un’altra leggenda ancora è ambientata nella vicina chiesetta della Madonna delle Vigne. Nell’aula circolare della chiesa c’è un dipinto raffigurante un organo a canne presso il quale è riportato uno spartito che è stato chiamato “spartito del Spartitodiavolo”. Questo perché – secondo la leggenda – suonando lo spartito dentro la chiesa al contrario, ovvero da destra verso sinistra e dal basso verso l’alto, si evoca il diavolo all’interno della chiesa. Suonando la frase musicale in senso normale il diavolo viene nuovamente intrappolato nelle segrete dell’abbazia.

In ultimo, và citato il cimitero di Darola, dove si presume sia avvenuto il famoso sabba che evocò il demone; oggi è quasi completamente invaso dalle erbacce, ed è in rovina.

Giuseppe Oliva – Team Mistery Hunters

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